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• mercoledì, 21 Gennaio, 2015

Ora et labora, ed ora che ho girato questa clessidra dove “diavolo” mi trovo?

A Dio piacendo questa sembra una celletta. Un angolo, un altro angolo, altri angoli ancora, siamo sotto una torre?

E’ notte, ma è come se fosse giorno, sarà per il candore delle pareti, o forse per quelle lingue di fuoco freddo che attraversano il soffitto.

Mi piace questo tepore, ma sono allo stesso tempo spaventato perché proviene da una rastrelliera appesa ad un muro.

Strani oggetti intorno a me, dei cavalletti colorati, dei pomi di legno conficcati a muro, una giara rossa che sputa una serpe nera… in nomine patris et filii et spiritus sancti…

Mi aggrappo a ciò che mi è familiare, vetro, ferro, uno scarno tavolo…

Mio Dio, uno strano arazzo e… e… una finestra nera con un occhio rosso; è questa l’anticamera del Purgatorio?

Voci e rumori si aggrovigliano fuori di qui, percepisco la presenza di qualcuno, ora anche qui!

Non distinguo, ma sento.

Mio Dio dammi un segno…

Ecco, una miniatura, un uomo che corre, una porta…

La sabbia ora è tutta scesa nella parte inferiore della clessidra, il sole è tramontato, è giunto il momento di coricarmi sulla mia spartana asse di legno!

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